Brividi di Sole, Onde e Vento

Le tappe dei campionati del mondo di #kitesurf e #wingsurf organizzate rispettivamente dal GKA world tour e dal GWA wingfoil world tour che si sono appena concluse, in questi giorni di metà febbraio 2024, nell’isola di Sal nell’arcipelago di Capo Verde, resteranno nella mia memoria per sempre. Ho visto tante cose belle e vissuto forti emozioni.

Ho deciso di scrivere questo articolo perché sentivo l’esigenza di condividere la passione per questi sport di contatto con la natura potente.

Rimpiango il profumo e il piacere di sfogliare le riviste di settore dove si leggevano queste cose. Nel giro di qualche decennio si è passati dalla carta stampata alle riviste online e dalle riviste online direttamente ai social. Le cose sono andate così senza che ci siano dei veri e propri responsabili. A mio avviso, in ogni passaggio si è perso qualcosa, qualcosa di importante. Oltre alle immagini e i video quello che a volte è necessario è riflettere su ciò che accade, prendersi il tempo di accendere una luce su ciò che sfugge nel vortice della velocità della pura descrizione. Leggere e riflettere per crescere.

Premetto che non sono un giornalista, sono un ingegnere anomalo che pratica da decenni gli sport di mare del windsurf, surf, kitesurf, SUP e Wingsurf e quindi perdonate la sintassi e il modo di esprimermi non professionale.

Nei capitoli seguenti il mio desiderio è quello di evidenziare qualche dettaglio su quanto accaduto, qualcosa che va al di là dell’evidente gesto tecnico e oltre i risultati delle due competizioni. Lo voglio fare volutamente parlando del kitesurf e del wingsurf assieme, perché in fondo sono espressioni artistiche della stessa voglia di surfare le onde con il vento.

 

Mitu Monteiro _ foto credits GKA kite world tour

 

1. Un unico spot, tanti sport

Le onde potenti e dalle forme perfette si sono infrante incessantemente sulle rocce nere della spiaggia di Punta Preta a partire dal 16 febbraio fino a ieri 20 febbraio. Molto probabilmente anche oggi continueranno. Loro sono arrivate e gli atleti le hanno cavalcate con tutto ciò che avevano il piacere di utilizzare.

In questi pochi giorni è apparso chiaro che è così che deve essere e ogni espressione sportiva ha le sue bellezze. Si è passati velocemente dal kitesurf al wingsurf professionistico e quello che ho amato non è stato solo la bellezza delle gesta atletiche, ma anche quei momenti di pausa delle competizioni in cui entravano in acqua surfisti da onda e bodyboarders locali. Ho avuto l’impressione che nulla andasse perso.

Quello che è importante è il messaggio che tutte queste evoluzioni del modo di cavalcare le onde vanno rispettate allo stesso modo. Oltre al rispetto ci vuole anche la gestione. In questi giorni di competizione si sono fatte rispettare delle regole, quello che serve soprattutto negli spot di qualità è qualcuno che le faccia rispettare. Regole che vanno elaborate e condivise da chi ha l’interesse di preservare la bellezza dello spot stesso. Su questo argomento c’è tanto da dire, ma rinviamolo ad un altro momento.

2. Il tubo che non conta, la sportività che conta … tantissimo.

Mitu Monteiro, Matchu Lopes, Airton Cozzolino non sono soltanto dei grandi atleti, sono degli esempi di sportività e di agonismo. Devo dire che chi segue la competizione ha la percezione che tra tutti i professionisti partecipanti ad entrambi i world tour aleggi questa sensazione di una piacevole positività sportiva.

Siamo ai quarti di finale, il campione del mondo in carica Matchu Lopes incontra la leggenda Mitu Monteiro. Mitu è il mentore di Matchu, tra i due c’è grande rispetto e un rapporto di fratellanza acquisita, una cosa che accomuna tutti e tre assieme a Djo Silva. La heat è tiratissima, lo stile back side fluido elgante e allo stesso tempo potente di Matchu si contrappone alla surfata front side stilosa e tecnica di Mitu. Sono entrambi sulle onde di casa. Mitu parte bene con un’onda valutata 7,53 punti, ma la sua seconda onda migliore tarda ad arrivare e vale 5,43, per un totale provvisorio di 12,96 punti.

Matchu ci mette un po’ a trovare le onde giuste e ho subito l’impressione che non stia riuscendo ad esprimersi al meglio. Nonostante ciò, somma 6,1 a 7,33 per un totale 13,43 punti. Le somme delle migliori onde rimangono immutate fino agli ultimi secondi della sfida, dove entrambi lontani da riva sono in attesa dell’ultimo bellissimo set. Mitu riesce a prendere l’onda prima dello scadere, totalizzando quel 7,47 che gli vale un incredibile passaggio del turno (14,8 punti). Fa la classica cosa che solo i campioni sanno fare. Matchu pochi secondi dopo di lui cavalca un’onda incredibile ed esegue un tubo spettacolare, una surfata che sarebbe stata valutata sicuramente sopra i 9 punti, forse da 10, ma che non vale. Non viene contata perché non ha iniziato a surfarla prima dello scadere della heat.

 

Matchu Lopes nel suo tubo fuori tempo limite _ foto estratta dal video you tube credits GKA kite world tour

 

Ora immedesimatevi in Matchu, campione del mondo dal talento incredibile, fuori ai quarti di finale per un episodio del genere a casa sua, davanti alla sua gente.

In molti si sarebbero infuriati. In molti sarebbero andati a protestare dalla giuria, chiedendo di rivedere le immagini, sostenendo che l’onda era cavalcata in tempo. In pochi sarebbero andati subito ai microfoni per l’intervista, con un nervoso più che naturale dentro di sé. In pochissimi avrebbero detto le parole di sportività pura che solo un campione di valore può pronunciare.

Matchu, amico mio, hai superato te stesso. Nella festa del podio mancavano i tuoi riccioloni e il tuo sorriso.  Nell’esultare per Airton e Mitu, primo e secondo di una finale incredibile, mentre sventolavano le bandiere di Capo Verde ho pensato a come ti potessi sentire tu.

Il tuo tubo conta.

3. L’esempio da seguire

Mettetevi comodi Airton Cozzolino vs Mitu Monteiro in una finale di coppa del mondo a Punta Preta, lo spot di casa con onde spaziali.

L’ho visto subito dai primi secondi della heat, Airton è on fire, è in una inesorabile trans agonistica, fa cose che solo lui può fare. Volete un tubo in piedi sulle rocce a riva davanti a tutti, eccolo. Mitu certo non si risparmia. Sa che deve fare anche lui un tubo dei suoi. Per qualche minuto capisco che è a caccia di un 10, che però non arriva. Visti da persone che non li conoscono, sembrano due cinici alieni, assetati di sangue. Invece chi li conosce sa bene che la loro forza, il loro puro talento, il loro cinico agonismo nasce dal loro cuore, un cuore immenso.

Sono certo che l’amore e la passione che hanno dentro che li anima.

Quello che vorrei evidenziare è il modello che ci spiattellano con questa potenza in faccia in molte occasioni. L’amore per la loro famiglia, per le persone che hanno vicino, per ciò che fanno è la loro forza.

Le piccole lacrime che escono dagli occhi di Airton quando abbraccia la sua ragazza a riva sono meravigliose e mi hanno commosso. Se vedete il suo ultimo video: “Airton Cozzolino | One Goal | Cape Verde 2024”, capite meglio di che pasta è fatto Airton. E poi c’è Mitu Monteiro che nonostante non segua il tour in tutte le sue tappe dimostra per l’ennesima volta il talento immenso del campione.

Mitu è ancora un esempio per i campioni di oggi e di domani. Allo stesso tempo è un esempio per tutti coloro che non mollano nonostante gli anni che avanzano. Riesce ad essere un esempio sia fuori che dentro l’acqua.

Ecco il modello che questi campioni stanno comunicando a tutti e soprattutto alle nuove generazioni. Rispetta i tuoi avversari, apprezzare la famiglia sempre, nutri le tue amicizie e rispetta tutti coloro che ti sostengono e che vivono assiema a te, perché sono la tua forza. L’esempio da seguire. Grazie ragazzi.

 
 

4. Sono donna, sono una forza

Il wingfoiling è uno sport appena nato e in piena crescita. Lo praticano ragazzini e ragazzine anche con meno di 10 anni.

Ho seguito con grande interesse questa tappa di wingfoiling tra le onde di Punta Preta. Mi sono ripulito dal brutto sentimento del pregiudizio di vedere quelle curve sull’onda senza toccarle quasi mai ed ho avuto ragione.

Nella finalissima si sfidano l’hawaiana Moona Whyte e la spagnola Elena Moreno, la prima è la grande favorita. Le condizioni sono proibitive ai più, onde a volte oltre i 5 metri, vento leggero da terra, rocce a riva e in prossimità del reef e queste ragazze hanno gareggiato alla grande!

Dopo 10 minuti dall’inizio della finale a 15 minuti dal termine la Moreno, che aveva cominciato molto bene la heat surfa un’onda tubante di 3 m molto vicino a riva, troppo vicino e viene fagocitata implacabilmente.

Chiunque si sarebbe arreso e invece questa ragazza ne è uscita con forza e tenacia. Ci sono voluti dice interminabili minuti per tornare a riprendere un'altra onda. Oltre alla forza fisica e il grande allenamento che ci vuole come base quello che mi ha sorpreso è stata la sua forza mentale per uscire dalla difficoltà e tornare a concentrarsi. Elena Moreno ha surfato la sua ultima onda quasi allo scadere alla grandissima ricevendo un 8,13, il punteggio più alto della finale. Che forza!

Altro esempio concreto: “NON MOLLARE MAI”.

5. Gioventù e innovazione

Molto incuriosito ho visto diverse heat dei giovani wingfoiler tra le onde di Punta Preta per vedere le evoluzioni di questo sport confrontandole con quelle dell’anno scorso nello stesso spot.

Ebbene, appare evidente che le surfate stanno diventando sempre più radicali. Il cut-back ora si chiude sulla schiuma e l’attacco al lip è nel punto critico. Ci sono ancora pochi atleti di tutto il fleet che hanno questo livello, ma la progressione tecnica degli riders e dell’attrezzatura è notevole.

Il francese Malo Guenole in questa tappa sembra ancora di un altro pianeta e mi sono gustato per bene la finale con l’emergente americano Cash Berzolla, il quale è partito alla grande giocandosela alla pari.

Alla sua prima onda si comincia a vedere uno stile veramente unico di Cash; fa cose strane talmente innovative che si fa fatica a valutarle. Ho già visto cose così. Mi sono venute in mente le gesta degli anni 90 del windsurfista Rush Rundle a Maui.

Cash rischia tutto e finisce malamente a rocce. Nel senso che viene prima triturato e poi sputato fuori.  Raccatta tutto e torna in acqua mentre Malo porta a casa la finale con la lucidità di un campione.

E poi Cash cavallo pazzo che fa? Proprio mentre la telecronaca interagisce con il pubblico a casa discutendo se i tempi siano maturi per cominciare a vedere i primi tubi con il wingfoiling, pochi secondi dopo che il cronista rispondeva ad un commento che chiedeva se fa punteggio mollare l’ala wing ed eseguire un tubo solo con la tavola …. Cash lo fa!

Credo che tutti siano saltati dalla sedia o dovunque fossero abbiano esultato nell’assistere al gesto di liberarsi dell’ala ed infilarsi nel tubo con una tavola e un foil sotto, sulle rocce di Punta Preta e poi uscire dall’onda pompando per prendere quella dopo e surfare anche quella. In pratica Cash a cominciato a fare una finale di surfoiling.

Beata gioventù ho pensato, ma poi pensandoci bene mi sono chiesto: Cash ha fatto bene o ha fatto male? La risposta alla mia età la conosco. Ha fatto ciò che si sentiva e quindi ha fatto bene. È arrivato secondo è vero. In modo più razionale poteva giocarsela meglio, ma ho la sensazione che la sua espressione artistica resterà memorabile. Che fenomeno !!!

 
 

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Enrico GiordanoComment